sabato 3 settembre 2011

Un'altra favola.......un'altra passione

Lo so che questo Blog e' dedicato alla mia fotografia ma mi piace parlare anche di un'altra passione, quella dei libri per bambini, ho gia' anticipato in un precedente post il mio primo libro pubblicato con BLURB (I sogni di un cavallino a dondolo), negli anni ho scritto ed illustrato diversi racconti, sono rimasti chiusi nelle cartelle troppo tempo e con l'entusiasmo che ha suscitato la prima favola pubblicata, ho deciso piano, piano di dare ''vita'' anche agli altri progetti ed ecco il secondo libro, con un racconto dedicato alle ''bambine'', tutto al femminile, con delle illustrazioni che mi sono divertita molto a fare e che secondo me hanno un impatto visivo molto efficace. Sono fermamente convinta che bisogna riportare i bambini all'amore per la lettura e per il contatto con il libro, con il libro di carta....non quello virtuale. Sia ben chiaro che sono una fautrice del progresso, Internet, la multimedialita' hanno sconfitto distanze e differenze culturali, oggi i nostri bambini e ragazzi usano computer, video giochi, telefonini....con un'abilita' che a noi ''grandicelli.....'' lascia a volte perplessi e...ammirati. Ma la fantasia in un bambino e' importante, ed il tradizionale libro magari letto insieme a mamma e papa, o con una sorellina e fratellino piu' grande, giocare con le immagini viste sulla carta di un libro e non sullo schermo di un computer, tutto questo sviluppa un senso ''critico'', un'abilita' di osservazione nonche' l'esercizio pratico alla lettura che il Computer non puo' assolutamente dare. Credo che sia compito dei genitori a poi degli insegnanti avvicinare i bambini, i ragazzi al CONTATTO ''fisico'' con il libro e per fortuna, parlando di libri per ragazzi, l'editoria e' piu' che mai vitale con case editrici specializzate, ottimi scrittori ed illustratori che sono dei veri e propri artisti. Non mi reputo tale...sia chiaro, la mia e' un'altra delle mie tante passioni (come la fotografia appunto) fatta soprattutto per il mio divertimento personale ma fatta con attenzione, cura e con il ''cuore''.
Questo racconto si chiama ''Lo Specchio'' con una ''special guest'' (la mia levrierina Farida)
Ecco il link su Blurb se vi viene la curiosita' di....sfogliarlo
Alla prossima.....Favola (ed alle prossime foto)


By Paola Marinangeli

lunedì 29 agosto 2011

Un po' di colore nel mio mondo in Bianco e Nero

Questo Blog e' nato per presentare e parlare della mia fotografia, del mio modo di fare ''fotografia'', la mia passione per lo Still Life, per l'uso delle macchine analogiche e del bianco e nero. Ma forse un pochino di colore....non guasta, sono cosi' belli i colori! Il mio mondo a colori e' un mondo non legato alla fotografia ma alla pittura. Ecco perche' inseriro' in questo blog ''monocromatico'' due articoli sulla mia pittura e su due tematiche che mi appassionano molto : l'illustrazione di libri per l'infanzia, e la ritrattistica di cani e cavalli, soprattutto Levieri e Cavalli Arabi. Per quanto riguarda i libri per bambini, mi piace molto scrivere delle brevi favole che poi mi diverto ad illustrare, i personaggi sono nella maggior parte dei casi ''cani'' o ''cavalli'' perche' ho questa grande passione e perche' ritengo molto educativo e molto importante il rapporto che un bambino puo' avere con queste creature bellissime. Proprio alcuni giorni fa ho pubblicato con BLURB (....DELLA SERIE IN QUESTO PERIODO HO MANIE DI GRANDEZZA E NON SMETTO DI PUBBLICARE....) dicevo ho messo in stampa una delle mie novelle, si chiama ''I sogni di un cavallino a dondolo'' e parla....beh, la trama non la dico se proprio vi viene la curiosita'....trovate il libro in vendita su Blurb. Il testo e' molto breve, perche' il bambino deve poter far correre la sua fantasia, ma le illustrazioni sono a mio parere gradevoli ed il libro e' fatta in maniera tale che una volta ''letta'' la favola, si possono tagliare le tavole illustrate e magari usarle per fare dei quadretti, molto decorativi, per la camera dei bimbi. Ci sono altri progetti legati alle ''favole'' in corso di perfezionamento e magari, appena terminati e disponibili, ne daro' notizia in questo Blog, credo molto in questo progetto perche', amo molto i bambini e sono fermamente convinta che e' importante far nascere in loro l'amore per la lettura, e questo si fa anche abituandoli fin da piccoli a leggere e farsi leggere delle favole, poter guardare delle illustrazioni colorate, che oltretutto li abituano al senso ''del colore'', farli familiarizzare con il contatto con ''la carta'' il libro da sfogliare e non solo quello da leggere sullo schermo di un PC.
....Ed ecco il mio mondo ''A COLORI''........







By Paola Marinangeli


sabato 20 agosto 2011

Il mio primo libro fotografico

.Eh si'....mi sono fatta tentare anche io dal narcisismo di pubblicare un photobook, e grazie a BLURB mi sono messa al lavoro ed in un paio di giorni ho impostato un volume intitolato STILL and STILL come il progetto che ha dato origine a questo Blog, scegliendo le immagini che mi piacciono di piu', quelle che credo possano rappresentare meglio il mio stile e lo spirito che lega tutte queste fotografie. Ho scelto di fare un libro con pochi dettagli tecnici, non voglio sia solo per addetti ai lavori, quindi il testo introduttivo, le note su alcune foto servono a far capire l'origine di questo lavoro che, oltre tutto sta continuando con molta lena ed...ispirazione, ci sono anche gli Haiku che avete letto in un articolo gia' postato sul blog, insomma.....mi sono divertita molto, il risultato mi sembra soddisfacente e piacevole e credo ci sara' un seguito. Ecco il link, per chi volesse sfogliare le pagine naturalmente commenti e critiche saranno i benvenuti

http://www.blurb.com/my/book/detail/2440298

Per provare le potenzialita'di BLURB ho stampato anche una versione ridotta, diciamo piu' che altro una ''brochure'' con una selezione d'immagini e priva di testo a parte una piccola introduzione.
Si trova a questo link:

http://www.blurb.com/my/book/detail/2394788

sabato 13 agosto 2011

Come e' nata la passione per Leica

Ho gia' accennato al fatto che devo l'amore per la fotografia a mio padre che era un appassionato fotografo. Aveva diverse macchine che usava tutte a rotazione, ma fra tutte una in particolare era la sua preferita senza SE' e senza MA, una Leica IIIC unica fra tutte ad avere un suo ''nomignolo'' affettuoso, mio padre la chiamava ''La mia vecchia signora'' avrebbe potuto rinunciare a tutto il suo corredo ma alla sua Leica non avrebbe mai e poi mai rinunciato. Quando usciva a fare foto per Roma e decideva di portare la Leica, diceva .....Allora esco a fare foto con la vecchia signora.....e le due ultime parole della frase era dette con una dolcezza infinita quasi ad intendere che non usciva con un apparecchio fotografico qualsiasi, ma con una ''complice'' fidata, discreta ed amatissima delle sue sempre fruttuose cacce fotografiche. Quando mio padre e' morto, ancora non avevo la piu' pallida idea che avrei cominciato a fotografare, lo seguivo spessissimo nelle sue  uscite fotografiche, parlavamo d'arte, di fotografia di tutti gli interessi che avevamo in comune, io aiutavo a reggere la borsa, ma ero una frana a fare foto, unsavo compatte autofocus quelle erano il massimo che riuscissi ad usare.  Ad un certo punto, e 10 anni dopo la morte di papa' mi sono resa conto che tutte le sue macchine rischiavano veramente di rovinarsi ed in maniera grave oltretutto, mi trovavo al bivio.....usarle o regalarle per evitare che finissero come ferri vecchi ed inutilizzabili, papa' ci teneva cosi' tanto alle sue macchine e poi.....la vecchia signora, non potevo pensare che potesse fare una brutta fine. E' stata proprio lei, la Leica IIIC a farmi venire la voglia di provare con queste macchine a pellicola......direte che avevo scelto di cominciare dalla ''meno facile'', niente automatismi, niente autofocus, ne' esposimetro, niente di niente sola la sua bellazza, la pulizia delle linee, il fatto di essere una parte della storia della fotografia e soprattutto di essere stata la grande passione di mio padre. Manuale alla mano, la giravo e rigiravo fra le mani, con una punta di reverenziale timidezza e paura di non essere all'altezza del ''mito'', i primi rullini.....meglio che non ve li descrivo, poi piano piano si risvegliava quel germe della fotografia che forse ho sempre avuto nel mio DNA e che era sopito, addormetato aspettava solo un......''click'' per risvegliarsi. Oltre alla Leica ho cominciato ad usare tutte le altre macchine di papa' non solo, mi e' venuta la voglia di provare quelle ''mitiche'' che lui avrebbe voluto avere ma che per motivi economici non si era potuto permettere, perche' costavano veramente tanto negli anni in cui lui esercitava la sua grande passione. Leica M3, M6, Hasselbald, Contax IIIA,  avevo creato l'attrezzatura tanto sognata e la passione per la fotografia analogica aumentava mano a mano che i risultati si facevano accettabili, poi sempre migliori a piccoli passi, fino a quello che vedete in questo Blog. La ''mia vecchia signora'' continua a lavorare egregiamente, ed a fare anche da TOP MODEL perche' mi piace fotografarla (come del resto mi diverto a creare delle ''Still'' con tutte le altre macchine che ho.....vedi gli affascinanti soffietti). Il tempo non ha minimamente scalfito il suo fascino ed io sono sempre felice quando posso farla rivivere ancora.

Leica IIIC


Le mie tre Leica : M6, M3 e IIIC





martedì 9 agosto 2011

Fotografia e......poesia

Qualche anno fa ero molto ''coinvolta'' dalla cultura giapponese. L'arte giapponese mi ha sempre affascinata fin da piccola, chissa' perche' (forse in una precedente vita..???) per cinque anni ho studiato giapponese soprattutto perche' avevo cominciato a collezionare le ''else'' delle spade dei samurai (non mi addentro in spiegazioni troppo tecniche comunque per chi ha un pochino di dimestichezza , sono le  ''TSUBA''), queste else di metallo sono dei veri e propri piccoli capolavori,  spesso hanno delle iscrizioni, delle firme e mi incuriosiva poterle decifrare cosi' ho cominciato a studiare questa, non facile, lingua. Mi interessava l'arte, come detto, ed anche la letteratura nipponica  e mi appassionava un tipo di componimento poetico, tipico della letteratura giapponese, composto da versi di tre righe, con 5 sillabe nella prima riga, 7 nella seconda, 5 nella terza il nome di questi componimenti  e' HAIKU. Estrema sintesi, non facile esprimere un pensiero o un'emozione in cosi' poco ....spazio.....riferimenti al ciclo delle stagioni, la natura sempre presenti nelle arti giapponesi, insomma mi divertivo a comporre questi piccoli poemi, anche alcuni un pochino piu' lunghi delle tre canoniche righe. Cosa hanno a che fare questi Haiku con la fotografia? Con le mie foto di still life? Ci sono scatti come avete modo di constatare sfogliando le pagine di questo Blog che indubbiamente risentono dell'influenza che su di me ha esercitato la cultura giapponese, ci sono spesso oggetti giapponesi nelle mie composizioni questo e' un dato di fatto,  qualche tempo fa, sfogliando gli albums dove raccolgo le foto specialmente rimettendole a posto dopo la mia prima esposizione di scatti, mi sono venuti in mente alcuni piccoli versi, alcune foto mi....ispiravano ed ecco come si e' creata la liaison fra fotografia e poesia del resto molto spesso questi brevi ed intensi componimenti poetici (comuni anche nella cultura Cinese) ornavano delle opere pittoriche, dipinti su carta, su seta, paraventi in un armonioso incrociarsi di diverse forme artistiche, con un'eleganza ed un rigore estetico cosi' tipici dell'arte giapponese.
Ecco come nel mio percorso fotografico si incrociano immagini  e parole.



Le rose di Sudek
riflesse nel tempo
scandito da vitrei riflessi.



Conchiglia sola
ventaglio di dama d'altri tempi
ricordo di onde
ricordo di un'altra vita



Antichi segni
nel pennello del calligrafo
si diluiscono pensieri
sfuma l'inchiostro
sull carta di riso
ed il Saggio
si approggia al suo bastone.



Riflesso
vetro
trasparenza
forma
luce
attimo
sospiro
idea
scatto......Riposo.




Caos di bagliori
dal fondo di un cassetto
come ricordi
affiorano.




Un abbraccio
ombra e luce
bianco e nero
spirale d'amore
girandola di passione
turbine
sentimento
estasi
........Lovers.

Ora basta altrimenti sono sicura di annoiarvi......magari un altro articolo di questo tipo, fra un pochino di tempo......chissa'.





lunedì 8 agosto 2011

Piccole bottiglie di inchiostro

A Marzo di quest'anno ho avuto il piacere di esporre per la prima volta un bel gruppo di foto del mio progetto STILL and STILL, parlero' di quest'esperienza molto positiva in un articolo a parte, ma ho voluto citarla adesso per affrontare il discorso dell'ispirazione o per meglio dire....quando si ha l'impressione di cominciare  un pochino a ripetersi. Per preparare un buon numero di foto da esporre ho lavorato molto, selezionato fra molti scatti per arrivare a circa 80 foto esposte a ''rotazione'',  tutto questo progetto interamente focalizzato sulla natura morta era (e continua ad essere) diviso in ''capitoli'' se cosi' posso definirli, la serie delle conchiglie, il gruppo di composizione con forte sapore orientale, i vetri (soprattutto bicchieri), la serie ispirata a Giorgio Morandi. Finita la mostra per un mese circa ho rallentato il ritmo del mio fotografare  non tanto per mancanza di voglia o di ispirazione,  ma perche' dovevo riprendere a dipingere ed avevo quadri da finire e clienti che non potevano aspettare oltre. Ma la mente continuava ad elaborare ulteriori sviluppi per questo lavoro sulla natura morta e siccome la natura morta e' fatta per lo piu'....di oggetti , dovevo trovare altri oggetti che non fossero ancora conchiglie, oriente, bicchieri.....per non rischiare di ripetermi, annoiare ed....annoiarmi. Rimettendo a posto l'armadio dove tengo pennelli, colori ed altro materiale per disegno e pittura sono saltate fuori tutta una serie di bottigliette da inchiostro per calligrafia, sono bottiglie piccoline, spesso hanno forme molto graziose con i loro tappi di sughero e cera lacca.....e l'ispirazione e' stato immediata , non potevo mettermi subito all'opera per testare  la nuova idea perche' dovevo ancora finire dei ritratti, e le bottigliette sono ritornate ancora per un po'  nella loro scatola e nell'armadio....''degli attrezzi''.
I risultati delle prime prove sono stati piu' che buoni, queste bottigliette sono molto ''fotogeniche'', e poi lavorando con i Rolleinars posso ottenere gli effetti ''close-up'' e le sfocature che come, sapete, mi piacciono molto. Per il momento posto una delle prima prove fatte di questa serie che ho chiamato ''Inks'' ma certamente ritornero' sull'argomento perche' giocare con questi piccoli flaconi sta dando risultati molto interessanti.


domenica 7 agosto 2011

Un tocco minimalista





Quando ho iniziato a lavore sul tema Still Life le mie composizioni erano piuttosto elaborate, in alcuni sensi direi quasi ''barocche'', all'epoca lavoravo molto con il colore ed in digitale, non voglio dire che alcuni scatti non fossero buoni, anzi....solo che tendevo a caricare troppo l'immagine con molti elementi e ad un certo punto mi sono resa conto che era tempo di semplificare le composizioni. La svolta definitiva e' stata iniziare ad usare il bianco e nero e la pellicola. Il bianco e nero ti obbliga in un certo senso a ''semplificare'' a ricercare in pochi elementi i contrasti in termini di scala tonale, di ''textures'', almeno questo e' stato il processo mentale che mi ha portato ridurre gli elementi della composizione mano a mano che prendevo confidenza con l'uso del bianco e nero e della fotografia analogica.  In quest'articolo voglio mostrare e parlare di una serie di composizioni che ho chiamato, non a caso, ''ZEN'' , devo subito dire che la passione per l'arte orientale, giapponese in particolare, mi ha molto influenzata in questo percorso di ricerca nel settore dello still life, e credo ci sara' sempre un qualche dettaglio, anche un semplice richiamo dialettico all'Oriente nelle mie composizioni, non a caso spesso uso oggetti di arte o artigianato orientali (di questo parlero' piu' diffusamente in un'apposita sezione), comunque tornando alla serie ZEN, tutto ruota intorno a due elementi che occupano la quasi totalita' del fotogramma, l'elemento principale in primo piano, l'altro molto sfocato sullo sfondo non tanto con l'idea di creare profondita' di campo, quanto di ricreare un'atmosfera simile a certi dipinti su carta o seta tipici dell'arte cinese e giapponese, opere fatte con l'inchiostro di china e che tende a sfumare molto i contorni degli oggetti in secondo piano. La foto che ho apre quest'articolo si basa sul contrasto di una deliziosa bottiglia porta-profumo in vetro trattato con ''spruzzi'' di porporina oro  in primo piano ed una ciotola di vetro di murano, nera, sullo sfondo. La bottiglia per il fatto di essere di vetro ed avere questi ''spruzzi'' dorati riflette la luce e la fa rimbalzare sul piano dove poggiano gli oggetti, se opportunamente orientata l'effetto puo' essere particolarmente gradevole ed io ho sfruttato propria questa sua caratteristica. Nelle altre foto di questo gruppo la stessa bottiglia e' stata associata ad un vaso di lacca dorata, molto .....dorata, con una forma tondeggiante. Ho stampato i migliori scatti di questa serie ''ZEN'' e devo dire che sono molto gradevoli uno vicino all'altro, soprattutto quelli che ho scelto per illustrare quest'articolo. Lo spirito di questo Blog e', come gia' detto, anche quello di  proporre queste mie foto come ''complementi d'arredo'', bene, vedrei molto  questa serie ad adornare, per esempio, le pareti di un bagno particolarmente elegante e raffinato, oppure in una zona di disimpegno fra camere da letto, largo alla fantasia dunque.....



Appartiene alla serie ''Zen'' anche questo gruppo di foto per le quali ho usato dei piccoli contenitori di vetro (di circa 8-9 centimetri) dalla forma molto accattivante, le composizioni che seguono si intitolano ''YING-YANG'' per il contrasto netto fra le due tonalita' (scura e chiara) delle due bottigliette.





venerdì 5 agosto 2011

Marrakesh . Il fascino dei lumetti marocchini

A Roma nel centro storico esiste un piccolo negozio d'artigianato Marocchino, si chiama LARGANIA e si trova in Via dei Cappellari, 68.  Il punto di forza di questo negozio sono i Lumetti Marocchini, soprattutto di ferro o altro metallo, spesso con vetri incisi e colorati, lumetti  da tavolo per illuminare con piccole candele una tavola romanticamente.....esotica, grandi lumi da appendere e far  irradiare nella stanza una luce soffusa e variopinta (per via dei vetri), insomma oggetti molto decorativi e molto trendy se consideriamo la moda dell'arredamento etnico, una tendenza che non si e' affatto attenuata.
Questi lumi in ferro hanno spesso delle textures rugose, vagamente ''rugginose'' oppure molto lisce a seconda di come il metallo viene trattato. Ne ho comprati diversi da quando un annetto fa ho scoperto il negozio, li ho sparsi nei vari ambienti della casa ed anche se non uso candele (per via del terrore che ho per il fuoco) fanno la loro bella figura e soprattutto sono molto, molto ornamentali. Sono anche MOLTO FOTOGENICI, e proprio per questo ne ho acquistati diversi, ed a questi lumetti ho dedicato una serie di scatti che ho voluto intitolare ''MARRAKESH''. Le composizioni sono tutte giocate sulla forma, spesso ricordano le cupole delle moschee, e sulle superfici rugose o lisce dei metalli. Usando macchine  medio formato ho potuto sfruttare il formato quadrato, molto indicato per questo tipo di composizioni, la possibilita' naturalmente di lavorare con un negativo piu' grande ed usando le lenti addizionali delle mie Rolleiflex, sono riuscita ad entrare molto nell'oggetto, creando dei giochi di fuoco selettivo e  sfumato molto accattivanti secondo me. Sono foto decorative, che vedrei molto bene in ambienti dal sapore etnico, soprattutto Orientale, magari con una cornice che enfatizzi il sapore ''orientalista'' delle composizioni, ma anche con una ''minimale'' semplice cornice di legno o metallo (la preferenza personale va sempre al legno comunque). Ho fatto stampare queste foto nel formato 30x30 quello che abitualmente uso sia per esposizione che per la vendita delle mie stampe, ma anche un formato piu' piccolo, il 20x20 che poi tanto piccolo non e', quando montato con passepartout (e le foto si devono sempre montare cosi') il quadro diventa abbastanza grande, poi si puo' dilatarne l'effetto con una cornice importante, oppure (cone ha fatto un mio amico) inserire tre foto con uno stesso soggetto, interpretato in modo diverso, in una stessa cornice, con il passpartout diviso in settori a mo' di.....trittico. Idea molto carina, si possono incorniciare separatamente ed appenderle al muro in modo assimetrico, non necessariamente lineare, la fantasia aiuta molto e personalizzare un pochino e' sempre buona cosa. Insomma, degli oggetti piacevoli  interpretati, fotograficamente, per dare loro una connotazione decorativa diversa e poi.....carina anche l'idea di avvicinare alla parete con la foto o le foto, uno o piu' di questi lumetti creando il contrasto della foto rigorosamente in Bianco e Nero con i lumtti che hanno delle belle, calde tonalita' marroni, grigio ferro o ruggine e spesso dei vetri incisi e colorati molto decorativi. Ecco alcuni esempi del mio........Viaggio a Marrakesh.......







Come nasce uno scatto usando degli oggetti molto comuni

La prima foto che ho voluto mostrare il questo mio blog ha un titolo ''Trasparenze nr. 1'', in genere a tutte le foto di un progetto si da' un titolo per poterle identificare, per catalogarle perche' e' uso comune. Questa in particolare' e' stata una delle prime che ho dedicato al discorso ''vetro'' e quando si parla di vetro la prima parola che viene in mente e'.....la trasparenza del vetro. La composizione e' nata quasi per caso,  mi piace farmi influenzare, guidare da un'ispirazione e poi lavorare sul ''tema'', fare diversi rullini dedicati ad un certo soggetto, ad una certa ispirazione per poter poi estrapolare gli scatti  migliori, non tanto dal punto di vista tecnico, quando da quello appunto della composizione. Avevo appena iniziato a lavorare con bicchieri, ciotole di vetro quando aprendo un piccolo mobile bar sono...saltati fuori dei piccoli bicchieri da vodka, niente di piu' comune e di facile reperibilita' ma con delle forme accattivanti pur nella loro semplicita'. Soprattutto due di vetro tipo opaline, lattiginoso, opaco, la stessa forma in un altro bicchiere ma trasparrentissimo, uno allungato, l'altro dalla forma a cilindro sfasato e anche se non e' un bicchierino da vodka, il vasetto basso dal collo lungo e dal manico frastagliato trovato sulla bancarella di un mercatino, chissa'.....forse l'insieme non e' poi cosi' male! La cosa che piu' mi diverte della fotografia in studio, dello Still Life, e' proprio ''giocare'' ad allestire il set, parto da un'idea, spesso faccio uno schizzo su carta (deformazione professionale....tanti anni di pittura e disegno prima ancora di iniziare a fotografare), poi comincio a predisporre gli oggetti, la macchina sul cavalletto per vedere come ''viene'' l'inquadratura, lavorando principalmente con macchine a pozzetto, formato 6x6, la visuale di come sara' lo scatto finale e' ancora di piu' intuitiva. Si prova, si riprova certe volte vista nel mirino della macchina fotografica l'insieme non e' poi tanto soddisfacente , diverso da come si era immaginato o pensato, e poi con la fotografia analogica non si puo' sprecare inutilmente un fotogramma. Ecco che la comodita' della macchina digitale mi aiuta (e non poco) perche' posso avere un'idea, almeno approssimativa, di come renderebbe lo scatto almeno lavorando in bianco e nero, se la combinazione degli oggetti visti in ''black and white'' e' efficace e crea i dovuti contrasti e gamme tonali. Altre volte vado d'istinti, diciamo che il piu' delle volte vado ad istinto, una volta predisposto il set se mi sembra OK, regolo la luce (sempre luce naturale) quindi eventualmente uso dei pannelli riflettenti, esposizione....tempo....e CLICK. Questa composizione mi era piaciuta da subito, come avevo combinato i bicchierini sul piano tavolo da still, l'insieme mi era sembrato piacevole, una volta esaminato il provino la piacevole sorpresa e' stato proprio l'impatto tonale e compositivo di questo scatto che e' uno dei miei preferiti, uno di quelli che ha incontrato maggiore successo tutte le volte che ho mostrato le mie foto. Quando nel mese di Marzo, e per due mesi, ho esposto un bel numero di foto del progetto STILL and STILL presso il mio fotofornitore  ''storico'' (Fotoforniture Sabatini) che concede i suoi spazi per mostre di fotografi amatoriali, proprio questa composizione  ''Trasparenze nr. 1'' e' stata scelta come immagine simbolo dell'esposizione, nelle brochure, nei segnalibri fatti per l'occasione in quello che era il materiale pubblicitario che ho stampato per divulgare la prima uscita pubblica delle mie foto. Il discorso ''VETRO'' continua con altre oggetti, con combinazioni di oggetti diversi che hanno come leit-motiv il materiale vetro. Un materiale affascinante perche' fatto di luce, che vive di luce riflessa e di bagliori che da esso si irradiano, un materiale difficile da trattare ma proprio per questo particolarmente accattivante, del resto....non si dice che fotografare e'.....scrivere con la luce?

Ancora i famosi....Bicchierini da Vodka, questa volta con una stesura compositiva piu' minimalista

YING and YANG
Il titolo nasce dal forte contrasto dei due bicchierini, uno trasparente l'altro vetro lattiginoso, quindi bianco e nero, Ying e Yang



Trasparenze nr. 6
Il gioco delle trasparenze a contrasto, la composizione e' piu' rigorosa, minore il numero degli elementi rispetto a ''Trasparenze nr. 1''.




Con questo blog voglio parlare della mia fotografia, cosa rappresenta per me la fotografia, il tipo di foto che amo fare, il perche' delle mie scelte e come penso si possano utilizzare le mie foto in base all'esperienza mia personale e di chi ha creduto nelle potenzialita' del messaggio estetico che porto avanti con questo progetto fotografico. STILL and STILL, con questo ''titolo'' ho voluto identificare un progetto fotografico che e' iniziato due anni fa, quando ho cominciato ad interessarmi (e praticare) la fotografia analogica (o argentica con un termine che mi piace molto). Perche' lo Still Life, la Natura morta un genere non facile nel quale si sono cimentati grandi fotografi, che molti associano piu' al mondo della pittura (vedi la grande tradizione della pittura fiamminga), altri invece parlando di fotografia confondono la foto pubblicitaria con quella che e' invece la Fine Art Still Life, cioe' immagini che hanno dentro di se' una ricerca formale ed estetica che in tutto e per tutto, nasce con lo stesso concetto di un quadro, con un percorso simile a quello di un pittore, solo che.....non si lavora con tele e pennelli da con.....una macchina fotografica che sia corredata di pellicola o scheda (che sia analogica o digitale) non importa molto.
Mi sono sempre interessata allo Still Life come genere pittorico, sono passata da un periodo di studio che mi vedeva prediligere le grandi, barocche tele di scuola fiamminga, alle piu' austere ''Monocrome'' di scuola Olandese, per arrivare alle popolari, ''carnose'' ma semplici Bodegones di scuola spagnola. Mi piace anche dipingerle le nature morte, soprattutto ad acquarello ma con la fotografia, soprattutto con la foto in bianco e nero si sono aperti spazi di ricerca e di espressione che non pensavo mi avrebbero appassionata cosi' tanto. Nelle pagine di questo blog, mostrero' le mie immagini che fanno parte di un progetto molto composito al quale ho dato il nome di STILL and STILL proprio per enfatizzare la totalita' del tema Natura Morta in tutti gli scatti che fanno parte di questo progetto. Una ricerca formale ed estetica che di volta in volta indirizza la propria attenzione su oggetti o materiali vari: possono essere conchiglie, materiali in legno, in vetro, oggetti d'arte orientale, quello che ho a casa, oggetti di uso comune o piu' preziosi ma resi ''interessanti'' per la loro forma, per la texture, per il gioco di luci ed ombre che possono creare. Oggetti mischiati fra loro, diversi materiali che si incontrano per creare contrasti perche' comunque la foto in bianco e nero e' fatta di....contrasti. Una fotografia che non ha messaggi, che non vuole denunciare o far pensare, solo ed esclusivamente essere un piacere per l'occhio, una fotografia 'decorativa' punto e basta, come puo' essere decorativo un quadro o un disegno e in queste pagine mi soffermero' spesso anche sull'uso decorativo che queste immagini possono avere perche' la fotografia, oggi, e' diventata (lo e' sempre stata) una forma d'arte, con un suo mercato, delle sue quotazioni, aste, musei, collezionismi ma anche, e basta sfogliare una qualsiasi rivista di arredamento, un modo per adornare le nostre pareti con un manufatto che ha una sua unicita' e che nasce dall'ispirazione, dall'occhio e dal cuore del fotografo che l'ha eseguito. La scelta di lavorare per questo progetto solo ed esclusivamente con macchine ANALOGICHE e' stata una scelta influenzata da fattori diversi e non voglio soffermarmi troppo sulle spiegazione del perche'.....semplicemente trovo che la pellicola, le foto stampate in camera oscura hanno una scala tonale, una loro tridimensionalita' che nessun aggiustamento in Photoshop riesce a dare agli scatti fatti con macchine digitali. Non voglio assolutamente DEMONIZZARE la fotografia digitale che uso anche io, spesso, quando lo ritengo opportuno ma per questo progetto che con una punto di ''immodestia'' mi piace definire ''Fine Art Still Life'' ho trovato nella pellicola, in queste macchine 'classiche' gli strumenti per poter esprimere al meglio il mio messaggio.  Un modo di fare fotografia che ancora oggi puo' offrire grandissimi spunti di ispirazione ed anche di sperimentazione, una fotografia classica, senza tempo che oltretutto e' un esercizio tecnico stilistico importante per un fotografo, la .....SLOW PHOTOGRAPHY, come mi piace chiamarla, il mio modo di.....''scrivere con la luce''.